Il Nucleo industriale di Lecce diventa Area per lo Sviluppo Industriale. Nello stesso anno viene approvato il Piano Regolatore preliminare in materia industriale della Provincia di Lecce con il quale si individuano sei agglomerati industriali oggi esistenti:

  • Lecce-Surbo;
  • Galatina-Soleto;
  • Nardò-Galatone;
  • Gallipoli;
  • Tricase-Specchia-Miggiano;
  • Maglie-Melpignano.

 

I sei agglomerati occupano circa 1312 ettari e formano, insieme alle numerose aree PIP comunali, le Aree-Sistema oggetto del programma di intervento infrastrutturale.

Nei sei agglomerati industriali operano oltre trecento aziende con quasi 6ooo addetti, considerando che si è in una fase di forte crescita di localizzazioni e delocalizzazioni industriali.

Il comparto produttivo prevalente è quello manifatturiero con una accentuata presenza di aziende nel settore metalmeccanico, calzaturiero, tessile e della trasformazione di prodotti agricoli.

 

1971: L’ASI si trasforma in “Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della provincia di Lecce” e con DPR n° 789 è riconosciuto Ente di Diritto Pubblico.


1976: Viene approvato il Piano Regolatore dell’Area (PRT – Piano Regolatore Territoriale)

1986: In seguito alla legge regionale del 3 ottobre 86, n° 31, che trasforma i consorzi delle cinque province pugliesi in enti strumentali della regione, il Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Lecce diventa l’odierno SISRI (Consorzio per lo Sviluppo Industriale e dei Servizi Reali alle Imprese).

I cinque consorzi della regione, concorrono a realizzare gli interventi regionali volti al riequilibrio territoriale del sistema produttivo secondo gli indirizzi e le direttive del Piano regionale di Sviluppo.

1991: Con la legge del 5 ottobre n° 317, i Consorzi di Sviluppo industriale sono trasformati in Enti Pubblici Economici. All’art. 36 è confermato quanto già previsto dalla L.R. n° 31/86 ed individua specificatamente la connotazione giuridica dell’Ente, le sue potenzialità e le forme di collaborazione con le associazioni imprenditoriali e con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.

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